alla ricerca delle civiltà maya

di marco magni

x tanti anni mi sono chiesto come era possibile che tante civiltà comunicanti con più di tre millenni di storia scritta potessero scomparire nel nulla ,senza una spiegazione,senza un motivo ,senza che qualcun altro prendesse il loro posto. Queste genti ànno lasciato diversi modi di scrivere,diversi modi di conteggiare il tempo,diversi modi di costruire le città e i templi. Sono sempre state in guerra tra di loro assetati di sangue e di potere. E improvvisamente ,spariti.Sarebbe come se oggi tutto il mondo si fermasse e tra ottocento anni qualcuno trovasse tutto invaso dalla vegetazione fermo lì. Per anni ò studiato questo mistero e poi un giorno di ottobre,invece di raccogliere le mie olive che ormai erano mature, sono partito ò preso l'aereo e sono sbarcato a Cancun.Tutto appariva tanto diverso da come me l'ero immaginato.La maggior parte dei luoghi ieratici che ò visto a Chichenhitza è stato ricostruito di sana pianta per compiacere ai turisti. Almeno avrebbero potuto guardare i disegni di Catherwood ,i quali riproducono in maniera realistica i fabbricati prima dei restauri. Ai politici piacevano le piramidi a gradoni e quindi le ànno fatte a gradoni.

I messicani stanno facendo grandi investimenti infrastrutturali quali autostrade,aeroporti. Quello che funziona meglio è il sistema di trasporti su bus : ogni cinque minuti passa un autobus,il controllore vende anche il biglietto e arrivi davvero dappertutto!Nei giorni successivi sono stato a Uxmal,Kabah,Campeche fino ad arrivare a Palenque dove insieme agli edifici più belli sono arrivate anche le zanzare.

Campeche è una città coloniale molto carina dove c'è anche un forte interrato per contrastare gli attacchi dei pirati che infestavano questi mari in seguito alla guerra da corsa promossa dai francesi nel XVII secolo.

     

Tutti gli edifici  antichi erano costruiti a sacco costruendo ,come facevano nell'antica Roma ,due muri e colando all'interno un calcestruzzo di sabbia,pietre e calce. Non conoscevano l'arco e costruivano le volte con murature autoportanti a sesto acuto.Tutto lo yucatan è un altopiano calcareo senza scoli d'acqua, con risorse agricole molto scarse.Le civilta che noi oggi chiamiamo maya ma che invece avevano dei nomi per noi quasi impronunciabili iniziano nel terzo millennio avanti cristo ,dal nulla e finiscono nel decimo secolo della nostra era. Quindi quando sono arrivati i conquistadores non sapevano neanche dell'esistenza di queste popolazioni . Hanno ignorato queste terre perchè non c'era oro e i terreni non erano sfruttabili .Ma nell'ottavo secolo non era così.In quel periodo si è assistito a quello che in antropologia si chiama "sviluppo dell'animale selvatico": in un secolo la popolazione è aumentata in maniera esponenziale e poi in meno di un secolo è scomparsa. La popolazione inizialmente viveva sulle montagne dove , in mancanza di terrazzamento ,vi è un forte dilavamento del terreno e quindi depauperamento delle sue sostanze nutritive. In seguito queste popolazioni si sono spinte a valle  dove piove molto meno e il terreno e molto meno adatto alla coltivazione : questa veniva fatta senza l'ausilio di bestiame come avveniva da noi in Europa,col solo uso delle braccia.Ma l'aspetto più inquietante è che questi agricoltori si nutrissero quasi esclusivamente di mais.Ma non è la pianta che conosciamo noi oggi . Aveva pochi chicchi per pianta ed era stata importata da paesi corrispondenti all'attuale Perù. Data l'elevata umidità persistente quasi tutto l'anno io ò ipotizzato che la maggior causa di questo disastro possa essere cagionata dalle aflatossine.Se qualcuno in Italia pensa che abbiamo una deliquenza organizzata potente  è perchè non è stato in messico :  sull'autostrada veniamo fermati dai militari,fatti scendere e perquisiti nel corpo e nella valigia ,ma senza cani.Lo stato deve dare l'impressione di cercare di contrastare i trafficanti di droga che qui imperano,invece è complice.La droga passa con il benestare dei funzionari governativi .Come da noi.Qui nella lotta tra bande ci sono migliaia di morti all'anno.Se qualcuno osa scrivere qualcosa viene falciato.

Dopo Palenque mi sono diretto a Balamku,Kalakmul ,xipuljil. Avrei voluto pungere io Grazia ,(la ragazza in giallo)invece delle zanzare,ma non c'è stato niente da fare.....

Infine dopo avere visitato la costa a sud dello Yucatan sono arrivato a Tulum.Questa città ,posta sul mare ,mi è sembrata diversa ,quasi come se qui fossero arrivati i fenici . Tutte case quadrate e basse come da noi in mediterraneo e la città era munita di  una cinta muraria .L'ultimo giorno sono andato anche a farmi una nuotata vicino a Cancun . L'acqua non era limpida ,ma era calda.Questa località turistica sta crescendo come un fungo di cemento impazzito,speriamo come le civiltà maya!

Lavorare ai caraibi è faticoso, si suda già tanto a stare fermi che solo a guardare quelli che lavorano e già si fa fatica! Tutte le leggi o regole elementari sulla sicurezza praticamente non esistono :è semplice se cadi da un'impalcatura e muori ti licenziano! Fine dei problemi!! I ritorno a casa è stato difficile anche perchè ero alle porte dell'inverno . Ma tornerò.

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